Risultati per " Open Access"

Il Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» ha promosso un progetto finalizzato alla pubblicazione in rete di inventari del materiale palazzeschiano tramite un processo innovativo che ha origine dai dati archivistici della piattaforma di schedatura. La pubblicazione è il frutto di un flusso di lavoro che ha previsto l’esportazione dei dati del programma d’archivio, basati sullo standard ISAD (International Standard Archival Description), nel nuovo modello dati EAD (Encoded Archival Description) che definisce la codifica elettronica in formato XML dei record di descrizione archivistica. Partendo da un’analisi approfondita della struttura archivistica del fondo Palazzeschi, sono stati progettati dei tracciati XML con l’obiettivo di estrapolare, in maniera organizzata, dati specifici contenuti nel Fondo. I tracciati sono stati la base di partenza di un lavoro editoriale multifase che mira alla pubblicazione in Open Access degli inventari dei manoscritti di Palazzeschi e della biblioteca palazzeschiana.


Study Center «Aldo Palazzeschi» has promoted a project for the purpose of the online publication of inventories of Palazzeschi's material through an innovative process that originates from the archival data of the cataloguing platform. The publication is the result of a workflow which involved exporting the archive program data, based on the ISAD (International Standard Archival Description) standard, into the new EAD (Encoded Archival Description) data model which defines the electronic coding in XML format of archival description records. Starting from an in-depth analysis of the archival structure of the Palazzeschi Fund, XML paths were designed with the aim of extrapolating, in an organized way, specific data contained in the Fund. XML paths were the starting point of a multi-phase editorial work in order to the Open Access publication of the inventories of Palazzeschi's manuscripts and the Palazzeschi’s library.



Abstract


In questo articolo vengono presentate, in tutti i dettagli operativi e concettuali, la progettazione e la realizzazione di un flusso editoriale completo, per la realizzazione di un’edizione digitale a stampa dell’inventario dei manoscritti di Palazzeschi.

Gli autori, insieme ad alcuni collaboratori specialisti di varia provenienza (archivisti, informatici, grafici editoriali), hanno elaborato un flusso editoriale in grado di realizzare un’edizione a stampa in formato PDF di qualità dell’inventario del fondo manoscritti, partendo dall’estrazione dei dati archivistici dalla piattaforma di schedatura che rispetta gli standard internazionali. Tale lavoro si è svolto seguendo le linee guida ANAI e le scelte editoriali del Centro Studi “Aldo Palazzeschi”. Il flusso è stato progettato anche per favorire le attività preliminari di revisione e adattamento dei dati, nell’ottica di ottimizzarne le procedure e i tempi.

Il flusso descritto è stato adottato per realizzare il primo volume della nuova collana ad accesso aperto del Centro Studi “Aldo Palazzeschi”; altre edizioni sono in lavorazione per dare vita ad opere quali cataloghi di mostre, carteggi e guide archivistiche. Tutti questi volumi si basano sui dati contenuti nella piattaforma di Carte d’autore online, ma ognuno di essi viene realizzato con l’impiego di un template InDesign adattato al progetto specifico, a partire da quello descritto in questo articolo.


The aim of this paper is to show the project and development of an entire editorial workflow, by focusing on all its practical and conceptual details. The workflow under analysis has been conceived to produce a to-be-printed digital edition of the inventory of the “Fond of manuscripts of Palazzeschi”.

Both authors, in collaboration with archivists, developers and graphic designers, have been setting up an editorial workflow able to produce a quality PDF, starting from data stored in a cataloguing platform that complies with international standards. This work was carried out following both ANAI guidelines and Centro Studi Aldo Palazzeschi’s editorial rules. This flow is also meant to support some preliminary tasks, like data review and proofreding, in order to optimize their processes and time concerns.

This workflow has been adopted to publish the first volume of the new Open Access series by Centro Studi “Aldo Palazzeschi”. Some other editions are still in progress so as to deliver exhibition catalogues, epistolary exchanges and archival guides. All these volumes take their data from "Carte d’autore online" database and each of them requires a settled template, set up on the basis of the specific one in the present article.


L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di analizzare le unità di discorso riportato e le unità gestuali che vengono prodotte insieme ad esse. Studi basati su corpora e fondati sulla Language into Act Theory, il quadro teorico adottato in questa ricerca, hanno dimostrato che le zone di confine delle unità gestuali tendono a coincidere con i confini prosodici del discorso. Per quanto riguarda il discorso riportato, Good 2015 osserva che quando lo inseriamo nel flusso del discorso spontaneo, utilizziamo risorse che mostrano il suo carattere metaillocutivo, come la variazione prosodica, i cambiamenti nella postura del corpo e anche i gesti messi in scena. Pertanto, è prevedibile che si notino differenze nel profilo prosodico e gestuale tra il discorso non riportato e quello riportato, e viceversa. In questa ricerca, questi aspetti sono stati analizzati sulla base di un corpus di parlato spontaneo, C-ORAL-BGEST, etichettato informazionalmente secondo la Language into Act Theory e gestualmente secondo le linee guida di McNeill 1992, Kendon 2004 e Bressem, Ladewig e Müller 2013. I risultati sembrano mostrare che il cambiamento di livello discorsivo, cioè il passaggio dal livello dell'enunciato al livello del discorso riportato, è evidente non solo dal punto di vista prosodico, ma anche gestuale.

 

The aim of this work was to analyze reported speech units and the gestural units that are produced alongside them. Studies based on corpora and grounded in Language into Act Theory, the theoretical framework adopted in this research, have shown that the boundary zones of gestural units tend to coincide with the prosodic boundaries of speech. Regarding reported speech, Good 2015 observes that when we insert them into the flow of spontaneous speech, we use resources that show their meta-illocutionary character, such as prosodic variation, changes in body posture and also enacted gestures. Thus, it is to be expected that differences in the prosodic and gestural profile will be noticed between unreported to reported speech, and vice versa. In this research, these aspects were analyzed based on a corpus of spontaneous speech, C-ORAL-BGEST, informationally labeled according to the Language into Act Theory, and gesturally labeled according to the guidelines of McNeill 1992, Kendon 2004 and Bressem, Ladewig and Müller 2013. The results seem to show that the change in discursive level, i.e. the transition from the level of the utterance to the level of reported speech, is noticeable not only prosodically, but also gesturally.


La possibile rilettura, con conseguente nuova interpretazione, di uno scholium alla ἐκθέωϲιϲ di Arsinoe di Callimaco (Fr. 228 Pfeiffer ad l.7) potrebbe consentire di formulare una nuova ipotesi sulla dibattuta data di morte della regina Arsinoe II Filadelfo, forse avvenuta durante il plenilunio fra 16 e 17 giugno del 268 a.C.


Thanks to a re-interpretation of a scholium to the ἐκθέωϲιϲ of Arsinoes by Callimachus (Fr. 228 Pfeiffer ad l.7) it could be possible to put forward a new hypothesis on the date of death of Queen Arsinoe II Philadelphus, which may have occurred during the full moon between the 16th and 17th June 268 BC.


Nel mondo delle Digital Humanities (DH) i risultati prodotti sono spesso nella forma di banche dati, siti internet, blog o pubblicazioni digitali di varia forma; per gli autori è difficile ottenere il riconoscimento dei crediti e garantirne la tracciabilità. In questo articolo si descrive il sistema del DOI (utilizzato come identificatore persistente assegnato di norma a monografie e articoli scientifici per la loro identificazione e tracciabilità) proponendone l’adozione in alcuni contesti di progetti di DH per favorirne la identificazione e diffusione, attraverso anche un ampio set di metadati descrittivi.

 

In the world of Digital Humanities (DH), the results produced often take the form of databases, websites, blogs, or various digital publications. For authors, it is difficult to obtain recognition and ensure traceability of these results. This article describes the DOI system (used as a persistent identifier typically assigned to monographs and scientific articles for their identification and traceability), proposing its adoption in some DH project contexts to promote identification and dissemination, also through a wide set of descriptive metadata.


In questo saggio sostengo che lo studio delle emozioni suscitate da ambienti naturali costituisce un terreno di indagine particolarmente adatto alla prospettiva pragmatica e interdisciplinare delle Environmental Humanities. In primo luogo illustro brevemente la polisemia del termine biodiversità e il duplice uso, scientifico e valoriale, che lo caratterizza fin dalla sua comparsa.  Successivamente, mostro come i concetti di valore intrinseco e valore strumentale compaiono nei documenti programmatici internazionali per la conservazione e il ripristino della biodiversità. Infine, a partire dal dibattito sviluppatosi in etica ambientale, delineo una nozione debole di valore intrinseco basata sulla struttura caratteristica di alcune emozioni.  

 

In this essay, I argue that the study of emotions aroused by natural environments constitutes a field of investigation particularly suited to the pragmatic and interdisciplinary perspective of the Environmental Humanities. First, I briefly illustrate the polysemy of the term biodiversity and the dual use, scientific and value-based, that has characterised it since its emergence.  Next, I show how the concepts of intrinsic value and instrumental value appear in international policy documents for the conservation and restoration of biodiversity. Finally, starting from the debate developed in environmental ethics, I outline a weak notion of intrinsic value based on the characteristic structure of certain emotions.


Nei progetti lessicografici digitali viene consigliato di utilizzare gli Identificatori persistenti. In questo contributo si esplora l’opportunità di utilizzare il DOI (Digital Object Identifier) come strumento per la diffusione e promozione di un progetto lessicografico digitale, usando Crossref come agenzia di registrazione. Occorre registrare una serie di DOI, in corrispondenza dei vari livelli gerarchici con cui la banca-dati lessicografica è organizzata, prevedendo la compilazione di metadati di qualità e ricchi di informazioni, con l’obiettivo di identificare il sistema più ampio di metadati che possa favorire la diffusione del progetto e massimizzarne l’impatto.

Nell’articolo viene quindi analizzato in dettaglio il tracciato di registrazione del DOI, mettendo in evidenza le informazioni necessarie e consigliate per la diffusione, esemplificando come collocarle nel sistema di tag previsti dallo schema di registrazione.

 

In digital lexicographic projects, the use of persistent identifiers is recommended. This contribution explores the opportunity to adopt Digital Object Identifiers (DOIs) as a tool for the dissemination and promotion of a digital lexicographic project, utilizing Crossref as the registration agency. To achieve maximum dissemination, a series of DOIs need to be registered, corresponding to the various hierarchical levels through which the lexicon database is organized. This necessitates the compilation of high-quality metadata that is rich in information.

This article provides a detailed analysis of the DOI registration process, highlighting the necessary and recommended information for dissemination. It exemplifies how to incorporate this information into the tag system specified by the registration schema.


Molti studi sembrano confermare che il discorso riportato è contrassegnato prosodicamente da variabili percettive come la variazione del tono, la durata della pausa, la velocità del discorso, l'estensione del tono più alta, ecc.

Tuttavia, i dati analizzati estratti dai dataset ORFEO e OFROM, che raccolgono vari corpora di discorsi spontanei in francese con vari stili e provenienze geografiche, mostrano che se i monologhi sono spesso caratterizzati da una pausa che introduce i segmenti riportati, non è affatto così è il caso dei dialoghi informali, in cui i segmenti introduttivi sono per lo più posizionati all'inizio o al centro della frase e integrati nella struttura prosodica complessiva della frase.

La presenza di una pausa nei monologhi per segnalare la presenza di un segmento del discorso riportato in una frase riflette un “pregiudizio della lingua scritta” legato alla presenza di virgolette nelle rappresentazioni scritte del discorso riportato.

 

Many studies seem to confirm that reported speech is marked prosodically by perceptive variables such as pitch variation, pause duration, speech rate, higher pitch range, etc.

However, analyzed data extracted from the ORFEO and OFROM data sets, which bring together various corpora of spontaneous speech in French with various styles and geographic origins, show that if monologs are often characterized by a pause introducing the reported segments, it is not at all the case for informal dialogs, where introducing segments are mostly located at the beginning or in the middle of the sentence and integrated in the overall sentence prosodic structure.

The presence of a pause in monologs to signal the occurrence of a reported speech segment in a sentence reflects a “written language bias” linked to the presence of quoting marks in written representations of reported speech.


In un contesto in cui la cultura e il patrimonio culturale rivestono un'importanza fondamentale per la continuità storica e l'identità nazionale, la digitalizzazione emerge come un mezzo essenziale per la loro preservazione e promozione. Questo articolo sottolinea l'importanza della preservazione del patrimonio culturale immateriale legato alle lingue soffermandosi sul progetto di digitalizzazione delle trascrizioni delle interviste sul campo che hanno costituito la documentazione di riferimento di Manzini e Savoia (2005). Tale lavoro è previsto dal programma "Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society," finanziato dal PNRR promosso dal Ministero dell'Università e della Ricerca e dall'Unione Europea e finalizzato alla gestione sostenibile delle risorse culturali e alla promozione della diversità e ricchezza linguistica, elementi cruciali per il futuro della cultura italiana. Il progetto di digitalizzazione è parte integrante dell’attività dello Spoke 2 (Creativity and Intangible Cultural Heritage) incardinato nel Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, e previsto dal Partenariato Esteso PE5 Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione creatività promosso dall’Ateneo fiorentino.


In a context where cultural heritage plays a fundamental role in a nation's identity and historical continuity, digitalization emerges as an essential means to preserve and promote this heritage. The present article underscores the importance of preserving intangible cultural heritage related to languages, focusing on the digitization project of field interview transcriptions that constituted the reference documentation of Manzini and Savoia (2005). This work is part of the "Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society" program, funded by the PNRR promoted by the Ministry of University and Research and the European Union. The program aims at the sustainable management of cultural resources and the promotion of diversity and linguistic richness, crucial elements for the future of Italian culture. The digitization project is an integral part of the activities of Spoke 2 (Creativity and Intangible Cultural Heritage) within the Dipartimento di Lettere e Filosofia at the University of Florence, that is provided by PE5 Humanistic culture and cultural heritage as laboratories of innovation creativity promoted by the University of Florence.