DILEF. Rivista digitale del Dipartimento di Lettere e Filosofia è una rivista scientifica ad accesso aperto (Open Access) che adotta politiche editoriali in accordo con il codice etico delle pubblicazioni scientifiche redatto da COPE: Best Practice Guidelines for Journal Editors. La Rivista, interamente in formato digitale, ospita saggi e discussioni su tematiche legate all’attività di ricerca del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, adottando strategie di diffusione a sostegno dell’accesso aperto e della visibilità dei prodotti della ricerca nell’ambito delle scienze umane e sociali. Nella veste di rivista in formato digitale (HTML + PDF), DILEF ha come scopo di fornire alla comunità scientifica un accesso immediato ai contributi scientifici, proposti alla Redazione da studiosi attivi in Italia e all’estero.
Autori, collaboratori e revisori sono portati a conoscenza delle seguenti disposizioni:
Art. 1 – Doveri del Direttore e dei redattori
Il Comitato scientifico di DILEF. Rivista digitale del Dipartimento di Lettere e Filosofia è responsabile della valutazione e validazione scientifica di ciascun articolo fatto pervenire alla Redazione ai fini della pubblicazione. Prima dell’approvazione, il Comitato è tenuto a consultarsi con i revisori. Il Direttore, di concerto con il Comitato direttivo, ha la responsabilità finale nella decisione di pubblicazione degli articoli approvati dal Comitato scientifico. Nelle sue decisioni è tenuta a rispettare le strategie e l’impostazione editoriale della Rivista.
Il Direttore, il Comitato direttivo e il Comitato scientifico, con l’aiuto dei revisori, valutano gli articoli proposti per la pubblicazione esclusivamente sulla base del loro contenuto senza discriminazioni di razza, genere, orientamento sessuale, religione, origine etnica, cittadinanza e orientamento politico degli autori. Il Direttore, il Comitato direttivo e il Comitato scientifico sono inoltre vincolati dalle disposizioni di legge vigenti in materia di diffamazione, violazione del copyright e plagio.
Il Direttore, i componenti del Comitato direttivo, del Comitato scientifico e della Redazione si impegnano a non diffondere a terzi – al di fuori dell’autore, dei revisori e dei responsabili della produzione editoriale – informazioni sugli articoli proposti.
Il Direttore, i componenti del Comitato direttivo, del Comitato scientifico e della Redazione e tutte le persone che, a vario titolo, sono a conoscenza del contenuto dei contributi proposti si impegnano a non farne uso nelle proprie ricerche senza il consenso scritto dell’autore. Tale disposizione vige anche qualora venisse posto in essere il diritto per tutti di avvalersi dei risultati dopo la loro, tramite esplicita citazione della fonte.
Art. 2 – Doveri dei Revisori
La peer review, c.d. revisione paritaria, ha lo scopo di garantire il livello qualitativo della Rivista.
A tal fine, i contributi pervenuti per la pubblicazione vengono trasmessi dalla Direzione a due revisori, italiani e stranieri, eletti sulla base delle competenze specifiche e chiamati ad operare nel rispetto del codice etico della Rivista e dei doveri ivi indicati.
Il contributo viene inviato dalla Direzione ai revisori prescelti – il cui nome viene mantenuto riservato durante tutte le fasi del processo editoriale.
I Revisori trasmettono alla Direzione, nel rispetto dei tempi indicati una valutazione adeguatamente motivata del lavoro, indicando l’idoneità alla pubblicazione.
La revisione, svolta secondo modalità prefissate, è una procedura volta ad agevolare il Direttore e i componenti del Comitato direttivo e del Comitato scientifico nelle scelte di pubblicazione degli articoli pervenuti. La revisione è condotta, infine, secondo delle modalità tali da porre l’autore nella condizione ideale per migliorare la qualità scientifica del proprio lavoro.
La documentazione relativa alla procedura di revisione svolta per ciascun contributo è conservata dalla Direzione della Rivista.
Il revisore che crede di non poter soddisfare i requisiti per la lettura e valutazione del contributo nei tempi richiesti è tenuto a notificare immediatamente la sua decisione alla Direzione della Rivista.
Ogni revisore che accetti l’incarico di valutazione è soggetto al vincolo di riservatezza in merito al contenuto specifico del contributo assegnato, che non deve essere discusso con altre persone al di fuori del Direttore, del Comitato direttivo e del Comitato scientifico.
La valutazione deve essere condotta in modo imparziale e il revisore deve astenersi dal dare giudizi personali. A tale scopo, tutti i revisori sono tenuti a motivare le proprie valutazioni, sia positive che negative, e i giudizi (anonimi) vengono resi noti agli autori al solo scopo di migliorare i loro risultati. Il revisore è inoltre tenuto a segnalare alla Redazione eventuali somiglianze sostanziali o sovrapposizioni del testo ricevuto in lettura con altre opere a loro note.
Il revisore si impegna a segnalare i riferimenti bibliografici eventualmente trascurati dall’autore.
Le informazioni riservate o indicazioni relative al processo di revisione e valutazione sono di natura confidenziale e, pertanto, non possono essere usate a finalità personali. I revisori sono inoltre tenuti a non accettare in lettura articoli per i quali sussista un conflitto di interessi derivante da rapporti di concorrenza, collaborazione o di altro eventuale collegamento con gli autori o enti coinvolti nella stesura del manoscritto.
Art. 3 – Doveri per gli autori
Su richiesta dei revisori, gli autori sono tenuti a rendere note le fonti e i dati su cui si sono basati nelle loro ricerche al fine di garantirne la libera accessibilità.
Gli articoli soggetti a lettura e revisione dovranno essere originali in ogni loro parte e, al loro interno, gli autori sono tenuti a riconoscere tramite citazione quanto abbiano ricavato da studiosi a loro cronologicamente precedenti.
L’autore non può pubblicare, in più di una rivista, articoli scientifici basata sulle stesse ricerche. I manoscritti proposti non devono altresì essere stati pubblicati come materiale protetto da copyright in altre riviste. In tale prospettiva, si invita l’autore a non proporre contemporaneamente lo stesso testo a più di una rivista, a meno che non si riscontri un effettivo progresso negli studi intrapresi o che le diverse versioni del contributo, caratterizzate da finalità differenti tra loro (maggiore divulgazione o simili), siano state eccezionalmente autorizzate dal Direttore di concerto con l’autore stesso per ragioni di opportunità scientifica.
L’autore deve sempre esplicitare correttamente le fonti e i contributi menzionati nell’articolo. Dichiarazioni fraudolente o volontariamente inesatte costituiscono un comportamento non etico respinto dal presente codice etico.
La paternità dell’opera deve essere correttamente attribuita; tutti coloro che abbiano contribuito significativamente all’ideazione, organizzazione, realizzazione e rielaborazione della ricerca che è alla base dell’articolo sono da indicare come coautori dell’opera. Il loro contributo deve essere in alternativa esplicitamente riconosciuto. Nel caso di contributi scritti a più mani, l’autore responsabile dell’invio alla Redazione ha l’obbligo di dichiarare le seguenti condizioni: a) di avere correttamente indicato i nomi di tutti gli altri coautori, e b) di avere ottenuto la loro approvazione della versione finale dell’articolo e il loro consenso alla pubblicazione.
La Redazione è tenuta a verificare che sussistano interessi tali da aver condizionato gli autori nei risultati conseguiti o nelle interpretazioni avanzate. Gli autori devono da parte loro menzionare negli articoli gli eventuali soggetti finanziatori della ricerca e/o del progetto dal quale scaturisce l’articolo.
In caso di rilevazione di errori o inesattezze rilevanti, l’autore è tenuto a informare tempestivamente la Redazione della rivista e a fornire loro tutte le informazioni necessarie per segnalare in calce all’articolo le doverose correzioni, che potranno essere facilmente apportate in una rivista digitale. È responsabilità della Redazione controllare la correttezza dell’impaginato e l’avvenuta correzione di almeno un giro di bozze inviate agli autori.