Questo articolo propone un’analisi del personaggio di Capaneo all’interno della Tebaide di Stazio. In particolare saranno discussi i possibili influssi del De rerum natura di Lucrezio; il rapporto tra Capaneo e Meneceo nel decimo libro, anche in relazione al sistema dei personaggi della Tebaide; infine si cercherà di definire l’atteggiamento di Stazio come voce poetica nei confronti del personaggio di Capaneo.
This paper proposes an analysis of the character of Capaneus within Statius’ Thebaid. In particular the essay focuses on the possible echoes of Lucretius' De rerum natura; the relationship between Capaneus and Meneceus in Book 10 and finally, an attempt will be made to define the attitude of Statius as a narrator toward the character of Capaneus.
Abstract
Il contributo prende in esame alcuni tecnicismi propri della filosofia naturale medievale che risultano attestati in volgare per la prima volta proprio grazie al poema dantesco (come denso, esalazione ecc.). Un'attenzione particolare è dedicata anche al ruolo svolto dai più antichi esegeti della Commedia nell'introduzione e nella diffusione di tale lessico.
The essay focuses on some technicalities typical of medieval natural philosophy that are documented in the ancient italian for the first time through the Divine Comedy (such as denso, esalazione etc.). Particular attention is also dedicated to the role played by the commentaries of the 14th century in the dissemination of this lexicon.